
Premio AI - Cultura
2021
Arianna Traviglia è la Direttrice del Centre for Cultural Heritage Technology dell’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT sito a Venezia. Si definisce un’umanista digitale, una figura ibrida a cavallo tra le scienze umanistiche, in particolare l’archeologia, e le scienze computazionali. Laureata in Storia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha ricevuto il diploma triennale di specializzazione dalla Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università degli studi di Trieste, per poi intraprendere un dottorato di ricerca interdisciplinare presso la facoltà di Ingegneria, ottenendo il titolo di dottore di ricerca in Geomatica e Sistemi Informativi Territoriali. Appassionata di tecnologie e della loro applicazione in ambiti non convenzionali, Traviglia ha sviluppato un percorso di ricerca originale che l’ha portata prima negli Stati Uniti e poi 9 anni in Australia per lavorare in contesti innovativi dove lo studio umanistico venisse intrapreso con un occhio a quanto la modernità può offrire. È proprio questa indole da visionaria che l’ha portata a tornare in Italia e immaginare un punto di incontro tra la fragilità dei beni culturali del passato e la forza delle nuove tecnologie, mettendo queste ultime al servizio della conservazione e protezione del patrimonio artistico nazionale e internazionale attraverso le attività del Centre for Cultural Heritage Technology – IIT. Computer vision, intelligenza artificiale e tecnologie iperspettrali sono gli “strumenti” di cui Traviglia si avvale con sapienza e creatività per molteplici scopi: dalla digitalizzazione del patrimonio culturale per creare “biblioteche digitali” alla identificazione dei beni rubati e messi in vendita su internet, dalla caratterizzazione dei materiali di cui sono fatte le opere d’arte fino al neonato progetto “Cultural Landscapes Scanner” da lei coordinato, che vede la collaborazione fra IIT e ESA – European Space Agency, per l’identificazione di siti archeologici ancora sconosciuti, analizzando le immagini satellitari con strumenti di intelligenza artificiale.
Arianna Traviglia is the Director of the Centre for Cultural Heritage Technology at the Istituto Italiano di Tecnologia, based in Venice. She describes herself as a digital humanist, a hybrid between humanities (specifically, archaeology) and computational sciences. She took a degree in History at the Ca’ Foscari University in Venice and a three-year Specialist Diploma at the School of Specialisation in Archaeology of the University of Trieste, before starting an interdisciplinary PhD program in Geomatics and Geographic Information Systems at the Faculty of Civil Engineering of the same university. An enthusiast of technology and its application to unconventional domains, Dr. Traviglia embarked on original research path that took her first to the United States and then to Australia for 9 years, working in innovative research contexts where humanities are investigated with attention to what modern technology can offer. It was this visionary approach that led her to return to Italy and envision a research trajectory that brings together the fragility of cultural heritage and the power of new technologies, using the latter to preserve and protect Italian and international cultural heritage through the activities undertaken at the Centre for Cultural Heritage Technology. Computer vision, artificial intelligence, and hyperspectral imaging are the “instruments” that Traviglia uses with talent and creativity for reaching her goals, such as the digitisation of cultural heritage assets in order to build their “digital twins libraries”, the discovery of looted archaeological items for sale on the internet, the characterisation of the materials that make up works of art through techniques that enable to detect them, to study their deterioration and even to highlight elements invisible to the naked eye, right through to the recently started project “Cultural Landscapes Scanner” that she coordinates, a collaboration between IIT and the European Space Agency , aimed at the identification of yet-undiscovered archaeological sites through the analysis of satellite imagery via artificial intelligence.